Enrico Calamai è nato a Roma nel 1945.
Il giovane, con la passione della scrittura, venne forzato dal padre, comandante di nave, allo studio dell’economia e poi intraprese la carriera diplomatica. Vivendo tra Madrid e Roma era stato testimone del ’68 parigino da cui aveva assorbito l’allegria e l’euforia, senza però distogliere l’attenzione dagli studi e dalla scrittura.
Intrapresa la carriera diplomatica, giunse nella più europea delle capitali sudamericane, Buenos Aires nel 1972 con l’ultimo viaggio della motonave Giulio Cesare per svolgere il ruolo di Console italiano.
A Buenos Aires, nel periodo di più intensa repressione, divenendo una sorta di Schindler. Infatti con l’aiuto di Filippo di Benedetto, rappresentante dell’INCA CGIL a Buenos Aires, riuscì a mettere in salvo centinaia di oppositori politici del regime.
Allontanatosi dalla carriera diplomatica ha visto riconosciuta la sua attività salvifica dal presidente Kirchner che il 10 dicembre 2004 lo ha decorato, con la Cruz dell’Orden del Libertador San Martin, per essersi battuto in difesa dei diritti umani durante gli anni della dittatura.
Ha pubblicato diversi libri tra cui "Faremo l’America", e "Niente asilo politico", testimonianza della sua attività sudamericana .
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